La giuria esperti della XV edizione

Santucho


Fondatore del Festival Der.Hum.ALC di Buenos Aires (Argentina) a cui Maurizio del Bufalo, coordinatore del Festival, si è ispirato all’atto della fondazione dell’Associazione Cinema e Diritti che ha creato il Festival di Napoli. Nasce a Santiago del Estero, Argentina, l’11/06/1945 in una famiglia molto attenta alla politica che ha dato al Paese deputati e dirigenti politici di diversi partiti. Tra il 1969 e il 1982 Julio è stato membro del Partito Rivoluzionario dei Lavoratori (PRT) e direttore della scuola politica per la formazione dei quadri del Partito. Il PRT è stata una organizzazione creata e diretta dal più famoso dei suoi fratelli, Roby Santucho, uno dei leader più influenti della sinistra rivoluzionaria sudamericana. Nel 1976 Julio parte per l’Europa con l’incarico di organizzare il lavoro internazionale del partito, sia in quanto alla denuncia dei crimini della dittatura militare, sia per quanto riguarda i rapporti con partiti e governi democratici europei e i rapporti con i movimenti di liberazione di tutto il mondo. Per via del colpo di stato del 24 marzo 1976 rimane in esilio in Italia fino al 1993 lavorando come Docente di letteratura ispano-americana all’Università della Calabria. Nel frattempo, in Argentina, con implacabile ferocia, la famiglia Santucho viene sterminata dal regime militare. A luglio del 1976 in pochi giorni sono rapite la sorella Manuela Santucho e la moglie di Julio, Cristina Navajas che era in attesa del terzo figlio; pochi giorni dopo è ucciso il fratello Roby, capo del PRT. Dopo il rientro dall’esilio in Italia, Julio fonda a Buenos Aires l’Instituto Multimedia DerHumALC, ente organizzatore del “Festival Internacional de Cine y Video de Derechos Humanos en América Latina y el Caribe”.

Mastromatteo


Ha conosciuto il nostro Festival attraverso la proiezione del film “Il Muro” con cui ha esemplarmente descritto la situazione di sottomissione che vive il popolo Saharawi dopo la costruzione di un muro lungo centinaia di chilometri che separa il Sahara Occidentale dal Marocco, manifestando la delusione, la rabbia e l’impotenza di un popolo pacifico che subisce lo sfruttamento illimitato delle sue risorse terrene, del sottosuolo e marine, da parte di un popolo vicino. Giornalista e regista, è autore di documentari e reportage per la Radio Televisione della Svizzera italiana (Rsi.ch), Tv2000, Internazionale, Il Manifesto e Avvenire. Si occupa di temi politico-sociali, migrazioni e crisi climatica, tra Nord Africa e Mediterraneo. Nel 2011 ha raccontato le sollevazioni della “primavera araba” in Tunisia, Libia ed Egitto.Segue da anni le vicende del Sahara Occidentale, cui ha dedicato il film La Guera, Il mio paese che scompare (2014) e, appunto, Il muro. La ferita del Sahara (2020), diretti assieme a Fiorella Bendoni.

Cibati


Nato a Parma nel 1991 e formatosi nel campo della comunicazione. Fondatore dell’associazione Linea d’Ombra, che opera dal 2019 a Trieste e lungo la rotta balcanica in sostegno alle persone migranti; è anche documentarista, fondatore di Raw Sight, casa di produzione attiva dal 2021 e impegnata nella realizzazione di documentari di taglio sociale, tra cui Umar (2021), premiato in diversi festival internazionali, e Rent Strike Bolognina (2021), assegnatario di una menzione speciale a Visioni dal Mondo. Al momento sta sviluppando un lungometraggio sui temi della maternità e dell’adozione, presentato a “In Progress” di Milano Film Network nell’ambito delle Giornate degli Autori all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Con lui il Festival ha sviluppato importanti collaborazioni sia per i concorsi di cinema per i detenuti (Corti dentro, Cinema in libertà) che per la promozione di tournee italiana per gli intellettuali perseguitati (Rete del Caffè Sospeso).