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A Luca Attanasio...

 

 

 

 


Era il 22 febbraio 2021 quando l’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica del Congo, Luca Attanasio, 44 anni, fu ucciso a colpi di fucile durante un agguato, teso da bande di guerriglieri irregolari, alla colonna motorizzata del Programma Alimentare delle Nazioni Unite che si recava in missione nella regione del Kivu, nella parte orientale del Congo. Con lui caddero anche il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha MIlambo. I responsabili dell’omicidio non sono stati ancora individuati e non è ancora chiara la responsabilità del sistema di sicurezza delle Nazioni Unite che doveva assicurare il trasferimento con misure speciali che non sono state adottate. L’inchiesta e il procedimento giudiziario sono in corso.

Attanasio era noto per la sua grande capacità professionale e per l’attaccamento al suo lavoro di diplomatico che gli aveva fruttato una rapida carriera e importanti riconoscimenti. Sposato con Zakya Seddiki, giovane donna marocchina, padre di tre figlie molto piccole, con la moglie aveva fondato da tempo un’associazione umanitaria per aiutare i bambini di strada congolesi.

Il Festival ha deciso di dedicare la XIV edizione alla memoria di Luca Attanasio perché la sua figura è emblematica in veste di operatore di Pace che mette la propria vita a rischio per servire il suo Paese, ma soprattutto per aiutare un popolo del cosiddetto Terzo Mondo ad emergere dalle difficoltà in cui versa a causa del regime di sfruttamento neocolonialista a cui è sottoposto dalle grandi multinazionali del petrolio, dei diamanti e del coltan, e dallo stato di rivoluzione permanente in cui lo mantengono le minoranze etniche.

Con sua moglie Zakya si aprirà il nostro Festival, e alla tutela della vita degli operatori di pace e umanitari è dedicata una serata tra le più importanti dell’intera edizione, quella del 17 novembre.