Giornata, questa, interamente dedicata al carcere e ai problemi della vita oltre le mura, esasperati, in alcuni casi, dall’arrivo della pandemia.
Le restrizioni della libertà individuale in un luogo come il carcere hanno assunto toni estremi, riducendo drasticamente le possibilità di visita dei parenti dei detenuti e i momenti di incontro e libertà vigilata, provocando sommosse all’interno di alcune delle maggiori carceri italiane (Palermo, Modena, Milano, Melfi, Foggia, Verona, Alessandria) che hanno fatto contare addirittura 14 morti tra i detenuti, di cui ben 12 extracomunitari. Su questi casi di morte il Ministero non ha mai fornito spiegazioni chiare ed esaustive al Comitato Verità e Giustizia prontamente costituitosi.
Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, da molti anni presente nelle carceri campane con iniziative di affiancamento delle istituzioni per progetti di educazione e socializzazione dei detenuti, ha ritenuto importante stimolare quest’anno una riflessione tra le organizzazioni dei cittadini e i rappresentanti istituzionali, per comprendere quali e quanti sono i rischi che la pandemia può ancora riservare alla popolazione carceraria, ai propri familiari e agli operatori.