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Saharawi e Palestinesi, da sempre perseguitati

Venerdi 12 Novembre

La situazione del popolo del deserto, i Saharawi, attestati nella zona occidentale del grande deserto africano, è in costante peggioramento. Dal riconoscimento illegale da parte di Trump della sovranità marocchina sul Sahara occidentale, al successivo silenzio di Biden, dalla ripresa del conflitto armato che ha interrotto la dichiarazione di difesa pacifica dei Saharawi fino alla imminente decisione della Corte di giustizia europea sugli accordi di pesca e commerciali con il Marocco che predano illegalmente risorse naturali del Sahara occidentale, l’orientamento politico generale indica tempesta. Per non parlare del “muro”, una fortificazione di quasi 3.000 km (la più lunga del mondo dopo la muraglia cinese) che il Marocco ha costruito negli ultimi 35 anni per difendersi dal Fronte Polisario, l’organizzazione che il popolo Saharawi ha eletto a propria rappresentanza, mancando di uno stato.
Il popolo del deserto, già presente in due occasioni al nostro Festival, è rappresentato da Fatima Mahfud, accompagnata dal regista Gilberto Mastromatteo e dal fotografo Patrizio Esposito mentre in collegamento da Ginevra abbiamo l’esperto Gianfranco Fattorini dell’ONU e, dai territori, in collegamento, Sultana Khaya.
L’evento nasce dalla collaborazione del Festival di Napoli con il Festival FiSahara, anch’esso membro di Human Rights Film Network, la rete di Amnesty International che raccoglie 50 Festival del Cinema dei Diritti Umani in tutto il mondo, di cui il Festival napoletano fa parte dal 2009.
In serata, un momento di eccezionale testimonianza con Luisa Morgantini, fondatrice e leader di Assopace Palestina, che presenta la storia di Mohammed Bakri, regista di “Jenin, Jenin” (2002), uno degli intellettuali simbolo più famosi della resistenza palestinese, che continua, a distanza di anni, a pagare il prezzo delle sue denunce. Una toccante intervista diffusa dal figlio farà da apripista ad una riflessione tra Luisa Morgantini e una donna testimone delle lotte dei Territori, collegata dalla Palestina. A completare l’analisi della situazione palestinese ci sarà Gabriel Traetta, scrittore, saggista, del Coordinamento Palestina Napoli.

10:00

SAHARAWI, A FIANCO DEL POPOLO DEL DESERTO

Il popolo del deserto, già presente in due occasioni al nostro Festival, è rappresentato da Fatima Mahfud, accompagnata dal regista Gilberto Mastromatteo e dal fotografo Patrizio Esposito mentre in collegamento da Ginevra abbiamo l’esperto Gianfranco Fattorini dell’ONU e, dai territori, in collegamento, Sultana Khaya. L’evento nasce dalla collaborazione del Festival di Napoli con il Festival FiSahara, anch’esso membro di Human Rights Film Network, la rete di Amnesty International che raccoglie 50 Festival del Cinema dei Diritti Umani in tutto il mondo, ed è l’occasione per mostrare il film “Il muro” di Mastromatteo e Fiorella Bendoni, di produzione italiana e sostenere il festival FiSahara che quest’anno non potrà essere celebrato nei territori. Un esempio di solidarietà militante con gli amici di FiSahara.

Relatori


FATIMA MAHFUD (Fronte Polisario Italia) - PATRIZIO ESPOSITO (Fotografo) - GILBERTO MASTROMATTEO (Regista) - GIANFRANCO FATTORINI (ONU Ginevra) - SULTANA KHAYA (Attivista Saharawi)



18:00

PALESTINA, VITE PERSEGUITATE

La storia della Palestina è segnata da esempi di accanimento e ferocia da parte israeliana verso il popolo palestinese, ne sono un esempio i bombardamenti su Gaza e altre città oltre alle immagini ben note delle file ai posti di frontiera e i casi di morti per ritardo nell’intervento delle cure sanitarie dovuti agli impedimenti posti dall’esercito israeliano o la distruzione delle case dei coloni che preludono a nuove colonizzazioni a spese del suolo palestinese e del lavoro dei contadini. I più elementari diritti negati ai palestinesi sono oggetto di determinazioni delle Nazioni Unite puntualmente disattese dagli israeliani, come le discriminazioni nei recenti provvedimenti di vaccinazione anti Covid che hanno destato profonde critiche. Come per i Saharawi, anche i Palestinesi sono un esempio ormai “storico” degli abusi di potere delle forze di occupazione e dei continui abusi a cui è sottoposta la popolazione. Il Cinema ha spesso documentato queste brutalità e “Jenin, Jenin”, il film di Mohammad Bakri del 2002, è il racconto, attraverso le testimonianze dei reduci, delle violenze a carico dei palestinesi ospitati in un capo profughi in cui l’esercito israeliano aveva rilevato la presenza di terroristi. Il Festival ha in presenza Luisa Morgantini, già europarlamentare e fondatrice di Assopace Palestina. Alcune immagini del film di Bakri “Jenin, Jenin” sono riproposte a corredo dell’incontro insieme ad una intervista sviluppata dal figlio Adam. In collegamento dalla Palestina c’è una donna palestinese dei territori occupati da Israele e a commentare queste interviste c’è Gabriel Traetta, scrittore napoletano, autore di un testo di prossima pubblicazione per l’editore Derive e Approdi.

Relatori


LUISA MORGANTINI (Presidente Assopace Palestina) - MOHAMMAD BAKRI (Regista) - GABRIEL TRAETTA (Attivista per i Diritti Umani)



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